Oggi la riunione dei cittadini di Borgo Filadelfia, che protestano contro il sistema di oscuramento voluto da Juric. E in Fondazione…
Quello del Torino è stato un colpo di mano inaspettato per i modi, più che per i tempi. Ivan Juric esigeva che il sistema di occultamento del Filadelfia – quello delle cosiddette vele – fosse pronto per il ritorno a casa della squadra dopo il ritiro in Val Gardena. Così sarà. Ma la portata dell’intervento ha acceso discussioni, in quartiere e in seno alla Fondazione, che tra oggi e le prossime settimane proseguiranno senza posa. Cosa è accaduto, in breve: a partire dal 27 luglio scorso, le gru hanno montato sulla struttura metallica che reggeva le vele vecchie e mai funzionanti i nuovi teli, questa volta fissi per tre lati su quattro e non mobili come i precedenti. Una presenza ingombrante, per i residenti in via Filadelfia e in via Spano, che non perderanno solo la vista sull’arco olimpico e la collina.
“I nuovi pannelli tolgono l’aria”. E c’è un problema di sicurezza
“I pannelli di plastica tolgono l’aria, soprattutto in via Spano. Gli accordi prevedevano un oscuramento mobile, non fisso, da utilizzare solo durante gli allenamenti”, spiega a Toro.it Marco Allemandi, uno dei cittadini che più si è mobilitato in questi giorni per risolvere la situazione. “Il problema è anche di tenuta: questa struttura non è progettata per un sistema fisso. Siamo preoccupati”. Già, in caso di vento forte le vele restano ancorate alla struttura e non si staccano (lo mostra il video in calce all’articolo), come invece prevedeva il progetto iniziale. E questo crea un grosso problema di sicurezza, lo stesso che al nostro giornale anticipava il consigliere della Fondazione Filadelfia, Domenico Beccaria.
“Dal Torino decisione unilaterale”. La Fondazione Filadelfia dovrà coprire le spese
Proprio Beccaria ha affrontato la questione in un articolo su Torino Oggi, affermando che la decisione del Torino – che usufruisce dell’impianto in affitto, non ne è il proprietario – è stata unilaterale. Dal CdA della Fondazione non è arrivato alcun via libera, eppure la Fondazione dovrà coprire le spese dell’intervento, come confermato da Beccaria a Toro.it. E non costerà poco, visto il cambio dalle vele mobili a quelle fisse: se prima si parlava di una spesa da 80 mila euro, ora si è arrivati a quasi 200 mila euro. E in più andrà messo in preventivo un rafforzamento della struttura metallica (che verrà effettuato successivamente), necessario per annullare il rischio di collasso in caso di vento forte.
A settembre battaglia in CdA. Ma prima si organizzano i cittadini
Dentro la Fondazione già serpeggia il malcontento, visto che il contratto con il Torino non prevedeva l’implementazione di un sistema di occultamento con queste caratteristiche. Il prossimo consiglio d’amministrazione sarà solo a metà settembre, ma già si preannuncia la battaglia: alcuni consiglieri sono pronti a chiedere che l’intervento non venga addebitato alla Fondazione. Ben prima, però, si muoveranno cittadine e cittadini di Borgo Filadelfia. Già oggi pomeriggio, verso le 15, è prevista una riunione degli abitanti della zona. Si profila l’ipotesi di una petizione per chiedere la rimozione dei teli, ma restano aperte altre strade. Il 30 giugno scorso scrivevamo che il Toro rischiava di diventare l’elefante nella cristalleria, poiché costretto a muoversi in fretta e male per correggere gli errori del passato. Non è successo nulla di molto diverso. Al Filadelfia, di nuovo, le vele sono al centro della contesa.
Fanno ridere, ritengono la tattica calcistica alla stregua di una scienza. Pajasu
Spie di tattica…che ridere! Tanto si addormentano sul balcone affittato. Juric ma piantala…Pupi , Ciccio e Il poeta potevi spiarli quanto volevi ,ti asfaltavano ugualmente
dicevo già trent’anni fa che sarebbe stato meglio fargli un grattacielo al posto suo. Bastavano le foto in un museo. Nostalgici,retorici e ridicoli.